- di Mauro Ravarino
- fonte LINKiesta
Nel 2005 con L’impresa irresponsabile il sociologo Luciano Gallino analizzava il rovesciamento della concezione olivettiana dell’impresa «che conciliava innovazione produttiva, territorio e comunità». Ai giorni nostri, secondo lo studioso, le aziende si fondano sulla massimizzazione, a ogni costo, del proprio valore di mercato in Borsa, svincolato dal fatturato e dalle dimensioni produttive. Professore emerito all’Università di Torino, è stato uno dei primi studiosi a parlare di finanziarizzazione delle imprese.
E, ora, interviene nel dibattito sollevato da Fulvio Coltorti, ex direttore dell’Ufficio studi di Mediobanca, a proposito del libro La fabbrica della crisi di Angelo Salento e Giovanni Masino (Carocci). «Può essere utile riproporre il tema per verificare se questo processo è tuttora in corso», dice, «ma certo non lo si può considerare una scoperta teorica. Gli studi sul tema sono ormai radicati. La celebre frase “banche che costruiscono automobili”, riferita a General Motors, Ford e Chrysler, girava come battuta popolare quasi dieci anni fa».